© Helvetas Swiss Intercooperation
Berna - 01 settembre 2016

Il Consiglio federale non rispetta le promesse sul clima

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La nuova legge sul CO₂ mira ad attuare l’accordo di Parigi di dicembre 2015. Ma il disegno di legge presentato non è all’altezza di questo obiettivo. Mancano alcuni aspetti centrali, come ad esempio il passaggio completo dalle energie fossili a quelle rinnovabili entro il 2050. L’Alleanza climatica analizzerà il disegno di legge e proporrà una serie di cambiamenti ispirati dal suo "Masterplan clima".

Comunicato stampa dell’Alleanza climatica, un'associazione che riunisce 67 organizzazioni non governative svizzere, tra cui Helvetas 

Durante i negoziati sul clima di Parigi, nel dicembre 2015, la Svizzera, come membro del gruppo dei paesi “dalle ambizioni elevate”, si è battuta con successo per un accordo che dovrebbe preservare il mondo da cambiamenti climatici catastrofici. E’ stato definito l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1.5-2 gradi al massimo. Adesso tutti i paesi devono dedurre da questo accordo prescrizioni nazionali. La nuova revisione della legge sul CO₂ non permette di raggiungere questo obiettivo e fa temere che la Svizzera, nonostante belle parole, voglia sottrarsi alla sua responsabilità globale. “Invece di accelerare la transizione verso una Svizzera senza CO₂, la proposta del Consiglio federale va in direzione di un rallentamento”, afferma Georg Klinger di Greenpeace. “In questo modo il Consiglio federale non mantiene il riorientamento della politica climatica promesso a Parigi”. 

Nel suo “Masterplan clima Svizzera” (In francese: http://www.klima-allianz.ch/fr/masterplan-climat/), l’Alleanza climatica ha dimostrato che la nuova legge sul CO₂ deve rispondere a tre esigenze centrali: 

La Svizzera deve diventare completamente senza CO₂ entro il 2050. Certo, il Consiglio federale propone una diminuzione delle emissioni interne entro il 2020 e il 2030, ma per raggiungere questo obiettivo è troppo poco. 

Bisogna prendere misure efficaci che includano tutti i settori e gli attori, fra cui il trasporto e l’industria. Il disegno di legge rimane troppo vago su questo punto centrale. 

E terzo, l’accordo di Parigi afferma chiaramente che questi obiettivi non possono essere raggiunti solo con misure interne. Perché “noi Svizzeri provochiamo, come tutti i paesi industrializzati, molte più emissioni all’estero che da noi, per esempio consumando prodotti importati”, afferma Jürg Stauden­mann di Alliance Sud. “Dobbiamo quindi, oltre alle misure interne, partecipare alle misure nei paesi più poveri e più toccati dal cambiamento climatico al Sud con almeno 1 miliardo di franchi all’anno”. Ma la proposta di revisione della legge sul CO₂ non prevede nessuno dei mezzi che bisognerebbe mobilitare a questo fine, secondo il principio di “chi inquina paga”.

Link verso il “Masterplan clima Svizzera”, in francese: http://www.klima-allianz.ch/fr/masterplan-climat/; o in tedesco: http://www.klima-allianz.ch/klima-masterplan/

Maggiori informazioni:

Jürg Staudenmann, esperto del clima per Alliance Sud,
juerg.staudenmann@alliancesud.ch; Tel. 079 152 41 72

Georg Klingler, esperto del clima per Greenpeace Schweiz,
georg.klingler@greenpeace.org; Tel. 079 785 07 38

Elmar Grosse Ruse, esperto del clima per WWF Schweiz,
elmar.grosseruse@wwf.ch; Tel. 078 745 23 41 

L’Alleanza climatica Svizzera riunisce 67 Organizzazioni che operano nel campo della politica climatica, sociale e dello sviluppo, così come nella politica e nelle Chiese. Insieme si impegnano in favore di una politica climatica svizzera giusta e sostenibile.

Contatto: Christian Lüthi, Coordinatore dell’Alleanza climatica (Tel. 076 580 44 99 / christian.luethi@klima-allianz.ch)