La decisione di scrivere un testamento è di solito accompagnata da molte domande. Qui può trovare alcune risposte. Ha altre domande? Rodolfo Penne, responsabile delle eredità e dei lasciti, sarà felice di aiutarla!
Le domande più importanti su come scrivere il proprio testamento
Se non redige un testamento e non stipula un contratto successorio, è la legge a prescrivere chi eredita quanto del suo patrimonio. In assenza di eredi legali, il suo patrimonio finisce allo Stato.
Dipende dalla presenza di eredi legittimi. Se non ve ne sono, sì, in caso contrario può assegnare liberamente solo la quota disponibile.
Sì, Helvetas ne mette a disposizione alcuni. Consideri tuttavia che questi modelli coprono solo situazioni standard, deve quindi verificare se fanno al caso suo. Il nostro partner Dein Adieu offre un modello semplice.
In questo caso, può optare per un testamento pubblico, ossia scritto da un notaio. Dovrà poi firmarlo in presenza di due testimoni che confermino che il documento contiene le sue ultime volontà.
No, il testamento è personale, ogni coniuge deve redigere il suo. Un unico testamento firmato dalla coppia non è valido. L’alternativa è il contratto successorio.
I suoi eredi, a meno che non rinuncino all’eredità entro il termine legale dopo l’apertura del testamento. In questo caso, non sono più responsabili dei suoi debiti.
L’esecutore testamentario ha il compito di ripartire il lascito, di disporre dei legati e di saldare tutti i debiti, in breve di attuare le sue ultime volontà. L’ideale è che si tratti di una persona indipendente dagli eredi. Non deve avere una formazione giuridica. Annoti nel testamento chi propone per questo compito. L’esecutore testamentario ha il diritto di percepire un onorario per il suo lavoro. L’importo dipende dall’impegno richiesto.
Vale la pena far verificare il testamento a uno specialista. Si tratta di soldi ben spesi perché un testamento viziato provoca spesso controversie e non di rado procedimenti giudiziari, molto più costosi di una consulenza professionale in sede di redazione.
Considerare Helvetas nel proprio testamento
Per Helvetas donazioni e lasciti sono essenziali. Con un legato o un’istituzione quale erede, consente l’attuazione di progetti efficaci che permettono a bambini, donne e uomini svantaggiati di lasciarsi la povertà alle spalle.
Fondamentalmente sì, ma tenga presente che tra la redazione del testamento e l’effettiva donazione possono passare anni, se non decenni. È quindi importante prendere contatto con noi per stabilire insieme una destinazione che abbia senso nel corso degli anni.
No, Helvetas è un’organizzazione riconosciuta di pubblica utilità e, come tale, è esonerata dall’imposta sulle successioni. Le sue donazioni e il suo lascito confluiscono direttamente nei nostri progetti.
L’ideale è discuterne per tempo con i suoi familiari ed esprimere il suo desiderio di considerare anche Helvetas. Chiarisca le aspettative dei suoi cari e rifletta sulle esigenze della famiglia.
No, fondamentalmente gli eredi non possono revocare le donazioni. Non è tuttavia escluso che esse vengano impugnate e ridotte in sede giudiziaria se ledono la porzione legittima.
Non esiti a contattarci se non abbiamo risposto a una delle sue domande o per maggiori ragguagli.