In fuga dalla violenza che li ha colpiti in Myanmar, più di 730'000 donne, uomini e bambini hanno trovato rifugio nel vicino Bangladesh a partire dal mese di agosto del 2017. Nella regione di Cox's Bazar, il numero di rifugiati Rohingya ammonta quindi ormai a circa 900'000 persone. Helvetas è attiva al fine di migliorare le condizioni di vita di questi rifugiati.
Helvetas è attiva da 19 anni in Bangladesh e a partire dall'autunno del 2017 si è impegnata a fornire sostegno d'emergenza ai rifugiati Rohingya. Al momento attuale, la situazione si è più o meno stabilizzata ed è quindi importante sviluppare delle azioni per il medio/lungo termine, al fine di ridare una sembianza di normalità ai rifugiati, i quali hanno perso i loro orti, i loro campi, la possibilità di andare a scuola e al mercato.
Biogas per le cucine
Inizialmente, come risposta alle emergenze, Helvetas ha distribuito kit igienici. Ma in un secondo momento, assieme ai partner locali e internazionali, Helvetas si è impegnata in vari ambiti, come quello dell'igiene. Helvetas ha fatto costruire 320 latrine che sono oggi utilizzate da una decina di migliaia di persone. Grazie a un semplice impianto di trasformazione, le latrine forniscono il biogas necessario ad alimentare delle cucine comuni.
«È un cambiamento importante. Da quando Helvetas ha costruito questa cucina, non dobbiamo più preoccuparci di trovare della legna per cucinare», spiega Nasrin*. «Prima dovevamo percorrere dagli 8 ai 10 chilometri per trovare della legna sulle colline, oppure dovevamo comprarla. Con i soldi che risparmiamo, possiamo acquistare verdure e patate».
*nome di fantasia
Prepararsi alla stagione dei monsoni
Questo progetto di Helvetas, sostenuto dalla Catena della Solidarietà, contribuisce a migliorare la salute dei rifugiati e a proteggere l'ambiente, poiché in questo modo le famiglie non devono più andare a cercare la legna, che è divenuta nel frattempo rara. Gli impianti sanitari, associati a delle campagne di sensibilizzazione sulle pratiche igieniche, impediscono la contaminazione dell'acqua potabile da materie fecali e di conseguenza la propagazione di malattie come il colera.
Sicurezza per donne e bambini
I prossimi passi
Con il sostegno della Catena della Solidarietà, Helvetas sta testando le possibilità per i rifugiati di coltivare i propri legumi, ad esempio sui tetti delle loro abitazioni, utilizzando delle varietà che crescono anche a quelle altitudini, come i fagioli e la zucca. In questo modo si migliorerebbe l'alimentazione dei profughi e si compirebbe un passo in avanti verso la riduzione della loro dipendenza dagli aiuti umanitari. Tale progetto coinvolge anche le famiglie bengalesi che hanno accolto i rifugiati a braccia aperte, al fine di prevenire i conflitti.
Dato che il campo è cresciuto velocemente e in maniera incontrollate, è necessario un lavoro di base: su mandato dell'UNICEF, Helvetas è responsabile della mappatura dei campi: è necessario ad esempio determinare i bisogni formativi dei Rohingya.
Helvetas proseguirà nel suo lavoro di protezione delle persone più vulnerabili dai pericoli della tratta degli esseri umani, della violenza sessuale e dai pericoli legati alle cattive pratiche sanitarie. I comitati delle donne hanno già selezionato i temi da discutere durante i workshop del 2019, tra cui la comunicazione non violenta, i diritti umani e l'alimentazione.